Ho da sempre voluto “fare” qualcosa che mi appassionasse; e l’ho fatto.
Mi sono appassionato in tutto.
Leggevo, mi documentavo, rileggevo per non perdermi fatti e particolari.

Nel periodo scolastico, nel fermento del 1972/77 mi rendo conto che per poter immortalare, con un approccio statico ma di movimento, dovevo avere una macchina fotografica.
Iniziai con una Petri TTL totalmente meccanica…… allora non esistevano le “digitali”…

Amavo la fotografia in bianco e nero al punto che a casa dei miei genitori, dove ho vissuto fino all’età di 28 anni, mi ero creato un piccolo laboratorio per stampare i miei negativi.
Mamma non era molto d’accordo… l’odore degli acidi era destabilizzante.

A 16 anni entro in una palestra di judo dove mi appassiono agonisticamente fino ai 35 anni.
Competizioni una dietro l’altra. Glorie e dolori.
Glorie nei tanti combattimenti vinti e persi, tanto che compresi che “vincevo di più quando perdevo”… acquisivo esperienza.
Dolori quando mi rimanevano addosso i postumi delle gare e degli allenamenti.

Continuavo la fotografia sportiva ottenendo risultati di fermo immagine di stupenda bellezza; apprezzata pure da tutta la squadra.
A 36 anni lascio la squadra e l’agonismo ma continuo ad allenarmi fino ai 46 anni, data per la quale termino l’attività judoistica.

Ho frequentato un corso di nove mesi per sommozzatori sportivi nel 1978.
Un mondo da scoprire.

Nel 1979 prendo il primo brevetto a due stelle CMAS e con il club ed amici si gira in lungo e in largo la Liguria.
Ben presto, allo stupore delle immersioni, si aggiunge la voglia di immortalare quelle immagini, che nel buio dei fondali, rotto dalle torce subacquee, mi rimanevano nella mente.
Acquisto la prima Nikonos II poi a seguire una Nikonos III e poi ancora una Nikonos V, che mi viene rubata dopo pochi mesi di utilizzo…

Deluso per la situazione verificatasi, decido di continuare.
Dall’Egitto al Sudan per ben sette anni, ho consumato le ferie due volte all’anno, sulle coste presso i diving di allora.

Macinavo rullini su rullini. Rientravo in Italia con la curiosità febbrile di poter visionare ogni fotogramma, elencare in ordine di colori ogni istante ogni emozione. Rimanevo ore a guardare tutti quei colori che vorticavano ai miei occhi e nella mia testa. Sobbalzavo alla vista del tutto.

Ecco l’apparizione delle prime digitali.
3000 Mb! Limite invalicabile, per quel tempo, mi diceva il venditore.
In Canada nel 2006, dove mi ero recato ospite di amici, ne avevo acquistata una da 7000!

Poi la volta dell’isola d’Elba dove tutt’ ora continuo ad immergermi con il club Centro Sub Corsaro di Pareti di Capoliveri.
Una famiglia. Uscite tutti i giorni sotto la guida di Alfredo Guglielmi, il Corsaro, quando si immergeva. Ora, sotto la supervisione di Marco Puccini, più di un Amico; un fratello.

Nel tempo che incominciai la disciplina del judo e l’arte della fotografia, mi si affacciava l’ascolto meditativo.
La sensazione che qualcosa… mancasse.
Avevo iniziato, anni prima, con il mio vecchio Maestro di judo i primi rudimenti del massaggio e dell’ascolto.
Mi approcciavo al silenzio interiore.
Nel tempo presi il primo grado Reiki Usui, poi il secondo grado ed in fine, dopo anni; il grado Master.
Fu una scoperta.
Aiutavo me stesso e pure gli altri quando mi chiedevano aiuto.

Su consiglio del mio Maestro frequento un corso di massaggiatore professionale. Due anni di studi e nel 2006 divento massaggiatore muscolare.
Compresi l’importanza della conoscenza dell’anatomia.

La mia voglia “di fare” non è mai finita; anzi è tutt’ora all’inizio.
Continui stimoli arrivano sia dall’esterno che dall’interno.

Per un certo periodo ho lavorato, con gli sgorbi da ebanista, delle radici che trovavo nei greti dei fiumi, al mare sulla spiaggia.
Mi divertivo a pulire il legno fino a mettere in evidenza l’anima più dura e resistente.
Da una forma iniziale come era in natura, al prodotto finale
completamente trasformato.

Conosco mia moglie Monica nella fine del 2008 e nel 2012 ci sposiamo.
Attraverso di lei conosco l’arte.
Una parte di me era già in movimento.

Con Monica ci siamo iscritti ad un corso di Sumi-e.
Pittura cinese con pennello e china su carta di riso.
Affascinante. Creare forme come fiori, petali, bamboo, piante, paesaggi in bianco e nero.

Nel contempo incomincio i primi cenni di acquarello.
Non paesaggi, figure o corpi.
Macchie astratte. Nascevano da un foglio umido solo dal tocco della punta del pennello.
Bagnavo fogli e fogli e macchiavo e guardavo questi colori che si sovrapponevano, si mischiavano, si inserivano l’uno nell’altro dando origine alle forme più bizzarre.
Mi divertivo a creare i biglietti di auguri per Natale.
Erano pure divertiti chi li riceveva!

Termino il mio periodo lavorativo il 29 settembre 2017 a 61 anni.
Ora posso fare tutto!

Incomincio a pensare in grande.
Ai primi di marzo del 2018 accompagno mia moglie a Londra, rientro dopo circa due settimane passate nel gelo londinese e nel mentre che sono a Milano, quella mattina del 20 marzo 2018 mi sveglio…

Mi sveglio di soprassalto e nell’ascolto delle vibrazioni primaverili, acquisto colori e spatole, cartoni telati e fogli abbastanza robusti per incominciare a dipingere.

Non ho avuto modo di pensare cosa dipingere, in casa dipingevo freneticamente. Associavo colori su colori a spatola, terminati i cartoni telati seguivano uno dietro l’altro i fogli da disegno.
Avevo riempito nei primi tre giorni sala e camera da letto di un centinaio di fogli variamente colorati e con figure astratte che richiamavano… le mie Emozioni.
Amici mi chiedevano: cosa pensi quando dipingi? – A nulla – rispondevo – Se penso non dipingo. Lascio che la mano, il braccio vadano da soli.

Mi emozionava che quei colori acquistassero forma e le forme avessero colori.

Affascinato come un bimbo che scopre i colori e con le mani si mette a “sporcare”, lasciare
il proprio segno sul bianco di una o più superfici.

È stata per me una rivelazione.
Allora POSSO pure io!
La gioia di sentirmi dentro e praticare fuori.
La gioia di percepire vibrazioni che potevo mettere a colori con le forme più disparate,
sentirmi libero da canoni di eleganza di limiti, esprimere a colori, le mie sensazioni.
Correre con la fantasia in volo e rendere conto a me stesso, il fare, il comporre, dipingere, imbrattare…

TUTTO QUESTO!
SENTO LE MIE EMOZIONI!
VEDO LE MIE EMOZIONI!

Un percorso conoscitivo iniziato anni ora sono nelle arti marziali.
Durante l’esperienza agonistica, mi rendo conto che mi mancava “qualcosa”.
Non era la prestanza atletica o la conoscenza combattiva, era qualcosa di più profondo, sottile, che si insinuava, vibrava sempre più ad espandersi ed emergere verso l’alto.

Mi interrogavo.
Il vuoto si faceva pieno.
Nel silenzio di casa avvertivo la vibrazione crescere.

In una meditazione guidata, mi sono trovato a contemplare ad occhi chiusi, il firmamento.
Ero nel cosmo interno. Stavo guardando con gli occhi della mente.
Vedevo sopra, sotto, fronte, retro, destra e sinistra in un’unica visione.
Ero cosmo. Contenuto e contenitore. Un vaso pieno di vuoto.

Emozioni che si rinnovano di volta in volta.
Ce ne sono di nuove!
Più sinuose, sottili che si inseriscono nella mano quando afferro la spatola pregna di colori.
Mi mandano a destra poi a sinistra, convulsamente.
Mi fanno girare il piano di lavoro, mi fermano a guardare senza pensiero a distanza come se mi urlassero: anche se mi vedi… MI SENTI?????
In questi momenti le lacrime mi sgorgano irrefrenabili.
Gioia allo stato puro.
Rido.

Essenza vitale, riempitiva, appagamento. Tutti aggettivi limitanti a descrivere la sensazione delle emozioni che mi travolgono.

Cosa stai cercando?
Cosa hai trovato?

Lo stupore, il divertimento dell’applicazione. Scoprire come stupire me stesso.
Una comunicazione con l’esterno per lasciarmi a bocca aperta, senza pensiero.
L’aspetto visivo di un’estetica diversa fatta di colori.

Un insieme di cromatiche che si avvicinano, si mischiano.
Alle volte intersecati gli uni agli altri rimangono loro stessi, altre volte danno origine a nuovi colori, nuove sensazioni.
Esplosioni di Energia che fanno accapponare la pelle.
Insieme a materiali diversi si inseriscono e danno vita.

Prendono forma.

Ridere.
Riempirsi di vera Gioia, svuotarsi per dare spazio a nuovo sentire.

Ancora del nuovo.

Ad un certo punto scopro la Noia.
Benvenuta Noia.

Fermo.

Se incomincio a pensare sto fermo.

Via! Si esce, indosso una giacca, macchina fotografica in mano e a fotografare volti.
Espressioni. A Londra in Portobello Road davanti ad una gelateria dall’altra parte della strada, gente che in gruppo si sofferma nella gelateria, occupa tutto il marciapiede.
All’interno del negozio, stipati si passano i gelati e con occhi e voci si parlano.
Occhi che guardano ammirati, bocche golose di quel nettare tanto agognato.

Io scatto questi momenti.

Ascolto più che le voci se sensazioni di quei corpi, di quelle teste, degli occhi che vorticano cercando e dando consensi.
Risento la voce del mio vecchio Sensei (Maestro), guarda con il cuore.
Ascolta con l’anima. Ora sempre più ne comprendo il significato.
Ora comprendo quanto le Vostre parole mi hanno nutrito. Allora, troppo giovane, ero limitato ad ascoltare cosa volesse dire SENTIRE.
Ora Sento.

Come inebriato di tanto “bere”, continuo a guardarmi in torno e riprendo qualunque situazione.
TUTTO VIBRA.
Ecco: “ho fatto il pieno”. Mi dirigo a casa dove mi aspettano fogli, colori e il bagaglio di immagini che scorrono davanti agli occhi e sullo schermo e poi ancora nella mente.
In preda ad una gioia irrefrenabile, ipnotizzato senza vedere, i colori si susseguono
vorticosamente.
Finito, ma pronto a nuovo ascolto, seduto sulla sedia ammiro quanta benedizione ho ricevuto nel tempo per questo ASCOLTO per questo SENTIRE.

A ritroso nel tempo, continuo con le arti marziali.
Aikido.
Quest’anno 2019, conseguo il grado Mutokukai 1st dan.
Là dove nel judo mi trovavo a dovermi misurare con tecnica e forza, nella disciplina dell’aikido è essenziale avere la conoscenza tecnica per eseguire le tecniche senza dover ricorrere ad eccessivi sforzi nell’allenamento.
Un nuovo passo al “sentire”.

Ma torniamo alla pittura.
A luglio precisamente il 20 luglio 2018 vengo contattato dalla Società Pagine di Roma.
Mi invitano a partecipare con tre miei dipinti nella splendida cornice di Palazzo Ferrajoli, inserendomi nel catalogo del 20 luglio 2018 l’Arte si Mostra, con altri 35 artisti.
Stupore e che onore.
Un’accoglienza splendida e una critica molto positiva, mi hanno ulteriormente spronato a proseguire la via.
Non ultimo sempre la Società Pagine mi manda la richiesta di comporre con dodici mie opere a mia scelta, un calendario che arriverà a gennaio 2020.

A fine agosto primi di settembre 2018, su consiglio di amici entusiasti per come dipingevo, mi iscrivo ad un corso di pittura emozionale che si svolse presso l’Istituto Osho Miasto – Centro di Meditazione e Crescita Spirituale. Si dipingeva con pennelli di varia forma e grossezza, pure con le mani e chi voleva pure con i piedi… si cammina letteralmente sui colori, lasciando le proprie impronte su fogli di carta 110×75, appoggiati al pavimento di legno. Poi, a fine sessione, si condivideva con il Tutor e lo psicologo lì presenti.
Sono stati quattro giorni di “passione”.
Scoprii che potevo dipingere con la mano sinistra, parte anatomica del mio corpo che ben conoscevo ma che non consideravo atta alla pittura.
Ed in vece NO!!!
Era importantissima!!!

Feci l’esperienza di dipingere in una sera nella  quasi oscurità. Due colori: bianco e nero.
Le considerazioni e le “critiche” da parte dello psicologo e del Tutor si susseguivano almeno due volte al giorno; mi nutrivano.
Non mi hanno mai fatto sentire in difetto, al contrario, mi sono sentito elogiato ed onorato di far parte del gruppo di ricerca.