………..MILLE E………..UNA EMOZIONE……………………….

Quante emozioni si possono provare ” sopra un prato “? Certamente un numero infinito, stante il nostro stato d’animo, la nostra propensione a dividere con altri le sensazioni che si sta provando, l’essere solo oppure in compagnia etc., potremmo continuare e descriverne andando a ” frugare ” nell’animo di chi condivide con noi quello spazio magico che la Natura benevola ci riserva, tuttavia ora ci attrae questo dipinto nel quale un Artista ha voluto palesare le sue proprie emozioni con il mezzo che più gli appartiene ” la pittura “. Di primo acchito la visione procura un senso di smarrimento per quell’abbandono della realtà che ci si aspettava di incontrare nel momento dell’approccio , ma poi lentamente cominciamo a intuire che la ” realtà ” è li a portata dei nostri sensi e non ci resta che raccoglierla, come un frutto maturo offerto a tutti coloro che amano il verde di un filo d’erba, il rosso di un fiore , il bianco brillante di un sogno perduto, il giallo accecante di uno ” zenith ” estivo che giunge sin nei gangli segreti di ogni essere umano, quasi speranza dell’avvento di un mondo migliore. Nel far ciò l’Autore si è liberato dell’obbligo della figurazione avvalendosi di una tecnica di espressionismo informale, sospingendo il suo linguaggio fin sulle soglie dell’astrazione ove il pensiero è già divenuto magia onirica, creando così un Universo fantastico nel quale non vi sono regole da rispettare lasciando alla fantasia dell’osservatore la possibilità di ricreare una “realtà ” depurata da ogni materialismo che non sia, conseguentemente, la stessa che ci opprime nel quotidiano, ma la tangibile presenza di una comunione di esseri umani capaci di condividere le paure e le speranze di cui la sorte ci carica nel corso dell’esistenza. Dobbiamo pertanto riconoscere all’Autore di averci fatto godere, con questa sua opera, della bellezza di una espressione che la sua sensibilità ha estrapolato dalla propria ricchezza animistica, operando con una libertà cromatica, una linea strutturale inattesa, una mancanza di fragili grafie che avrebbero potuto intaccare la gioia dell’improvvisazione che sola detiene la libertà di farci sognare , ancor prima del sorgere del sole di un nuovo giorno, verdi immensi prati sui quali correre provando emozioni inimmaginabili quando, risvegliandoci, il buio del cemento tornerà a rinchiudere le nostre anime nello spazio senza luce. Tuttavia l’ARTE ci assicura che un prato verde esiste, saturo di emozioni pronte ad essere raccolte.

Giorgio Pilla, Critico d’Arte